Nel corso di una Notte
Bianca di qualche anno fa ho avuto il piacere di ascoltare Gianrico Carofiglio intervistato da altri due magistrati, famosi
anche loro, uno dei due al pari di Carofiglio sia come magistrato che come
scrittore, e l’altro conosciuto invece a livello nazionale solo per la sua
attività forense, anche se nel ruolo di scrittore anch’egli un tempo se la
cavava più che bene. Ma questo lo sappiamo in pochi. La sala era piena,
Carofiglio era già parecchio rinomato per il suo avvocato Guerrieri, e i tre
hanno intrattenuto il pubblico con una conversazione piacevole e interessante.
Piacevole come i libri di
Carofiglio, dei quali Né qui né altrove
– una notte a Bari appartiene alla serie al di fuori delle avventure
dell’avvocato-pugile. Il romanzo non è un vero e proprio romanzo, quanto il
resoconto di una notte trascorsa dall’autore a gironzolare per Bari con due amici di gioventù dei quali aveva
perso le tracce. Esce quindi dagli schemi dei racconti con i quali Carofiglio
si è fatto scoprire, e non è altro che una scusa per narrare della città e del
proprio processo di formazione, fino ad investigare sui meccanismi complessi
dell’amicizia costruita e perduta, ritrovata o rimpianta.
La notte si dipana sull’onda dei ricordi, conditi
di metafore azzeccate ed episodi interessanti raccontati con il consueto stile
di Carofiglio, semplice e diretto, simile a quello con cui ha costruito i suoi
gialli. Per andare a cercare il pelo nell’uovo, le frequenti digressioni dalla
linea principale mi riportano alla mente le divagazioni con cui Carofiglio ha
voluto allungare a forza racconti altrimenti troppo corti come Le perfezioni provvisorie, o i troppi
sconfinamenti nella politica che ha operato ne La manomissione delle parole, ma in ogni caso restano gradevoli da
leggere, e anche i frequenti rimandi e le citazioni, da Lansdale a Brown, da Rex Stout a Martin Mystere, in fondo gratificano quei lettori che conoscono gli
autori e i personaggi di cui si parla.
Una curiosità che mi è
rimasta, e che di certo non riuscirò mai a soddisfare, è il sapere quanta
verità e quanta invenzione ci siano in questo libro. Ma fa nulla, fa parte del
gioco.
Il Lettore
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