Leggendo i libri di Bill Bryson non puoi fare a meno di
domandarti come l’autore abbia trovato il tempo necessario a documentarsi in
modo da fornire la stupefacente quantità di notizie di cui è farcito ogni
volume.
Già ero rimasto impressionato
leggendo la sua Breve storia di (quasi)
tutto, in cui ripercorre una bazzecola come quindici miliardi di anni di
vita del mondo fornendoci nozioni di fisica, chimica e biologia del nostro
universo, con particolare riguardo alla Terra e agli ultimi 4.500.000.000 anni,
ma dopo aver terminato la Breve storia
della vita privata sono rimasto addirittura annichilito di fronte
all’immane quantità di informazioni che Bryson è riuscito a trarre analizzando i
particolari di quel limitato microcosmo che è una qualsiasi abitazione inglese.
Lo sapevate per esempio che per poter
iniziare a costruire il secondo piano di un’abitazione si è resa prima
necessaria l’invenzione del caminetto? O che la pratica della ginecologia poté
prendere piede grazie a un medico pazzo furioso che si divertiva ad asportare
clitoridi per guarire le pazienti dall’insonnia? Che il leggendario aspetto
“naturale” dei boschi inglesi è del tutto artificiale? O che la Statua della
Libertà è solo un guscio vuoto di rame spesso appena due millimetri retto da
un’incastellatura in ferro progettata dallo stesso ingegner Eiffel, quello
della Torre?
Nei
libri di Bryson potete trovare queste e altre migliaia di notizie dapprima
ignorate, fatto che contribuisce notevolmente ad un allarmante calo della
propria autostima. Questa Breve storia è densa di una tale messe di
informazioni che alle volte suscita più curiosità di quante ne appaga:
diverse volte, nel corso della lettura, mi è presa la frenesia di mettere mano
a Google per cercare approfondimenti su qualche tema.
William
"Bill" McGuire Bryson
è un giornalista statunitense rifugiatosi a vivere in Inghilterra e diventato
famoso soprattutto per i suoi libri di
viaggio, a metà tra diari e documentari, nei quali analizza città, abitanti,
paesi e isole che ha visitato nel corso delle sue peregrinazioni. Forse si è
trasferito dall’altra parte dell’oceano a causa del suo sense of humour, molto simile a quello tradizionale inglese e del
quale è pregno ogni suo scritto. Lo contraddistingue uno stile semplice e colloquiale, una grande autoironia
e la pressoché infinita serie di aneddoti di cui riesce a farcire i propri
libri. Leggerlo, dopo essersi armati della pazienza necessaria a causa della
mole dei volumi, è divertente e utile
per arricchire le proprie conoscenze personali anche se, e gli si può perdonare
solo in parte, quelli che possono essere considerati dei saggi divulgativi
sulle più varie scienze non sono proprio del tutto esaustivi, come si può
arguire leggendo le pagine sulla scoperta del telefono nelle quali Bryson
nomina tutte le persone che hanno in qualche modo partecipato all’invenzione:
Graham Bell, Philipp Reis, Thomas Watson, Henry Dreyfuss e William Blauvelt, ad
eccezione di quella forse più importante, Antonio Meucci.
Il suo libro più famoso
rimane comunque Una passeggiata nei
boschi, che con questo delizioso titolo - lievemente understatement - è il diario del suo tentativo di percorrere a
piedi l’Appalachian Trail, cioè quello che può essere considerato il sentiero
attrezzato più lungo del mondo, con i suoi 3.500 chilometri che si dipanano
lungo la catena dei Monti Appalachi dalla Georgia al Maine attraverso 14 stati
americani. In questo diario Bryson riesce ad inserire, tra un passo e l’altro,
numerosissime nozioni di geografia, biologia, zoologia, geologia, climatologia,
ecologia, archeologia e politica nonché praticamente tutta la storia degli
Stati Uniti.
Nel caso voleste leggerlo non posso anticiparvi se l’autore sia
riuscito o meno a condurre a termine questa gitarella fuori porta di circa sei
mesi (a 20 km al giorno, tutti i giorni, a piedi! Per curiosità, il record di
percorrenza lo detiene una gentile signora di nome Jennifer Pharr Davis ed è di
circa 46 giorni e qualche ora, ad una media di 75 km al giorno!), ma quello che
posso dirvi è che la prima parte del libro, quella in cui è riportato
l’approccio al trekking da parte di
due uomini di città del tutto fuori allenamento e del tutto imbranati, è tra i contenuti più esilaranti che io abbia mai
letto in un libro.
Notizie recenti riportano
che Robert Redford ha intenzione di
girare un film basato su questo libro di Bryson interpretandone il protagonista
affiancato da Nick Nolte, e se
porterà a termine il progetto varrà sicuramente la pena andarlo a vedere.
Il Lettore
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