“Le persone che guidano con
l’avambraccio fuori dal finestrino. Cosa mi vuoi dimostrare con la fuoriuscita
di quell’arto, che sei padrone della situazione? Che ti dobbiamo lasciar
perdere, perché ne hai poche e spicce? Ho immaginato varie volte di vedere una
di quelle braccia tranciata da un camion lanciato in direzione contraria, così,
senza cattiveria, per semplice curiosità, diciamo.”
Questo è un piccolo
assaggio da pagina 116 del libro di oggi, che mi ha colpito non fosse altro
perché mi trovo a pensarla esattamente
allo stesso modo del vecchiaccio malefico protagonista del romanzo. Come mi è
successo in parecchie altre occasioni mentre lo stavo leggendo. Un’identificazione
preoccupante. Sarà l’innato cinismo? Sarà un precorrimento della vecchiaia che
incombe?
Il libro di Marco Presta non è stata una sorpresa
perché ne avevo già sentito parlare e perfino ascoltato dei brani letti ad alta
voce. Perciò appena mi è capitato sotto mano non ho potuto esimermi dal
lanciarmi in una lettura che arrivato alla fine mi ha lasciato con le labbra
ancora increspate dai sorrisi che si sono succeduti per tutto il libro, ma
anche con un senso di amarezza per le verità che emergono tra le righe e che
l’autore mimetizza o attenua condendole con dosi crescenti di cinismo e
menefreghismo, con apparente distacco, ottenendo di conseguenza lo scopo di farle
invece risaltare.
Non ascolto la radio se non
i canali che trasmettono solo musica, e di conseguenza non ho mai seguito una
puntata del Ruggito del Coniglio, ma
il nome di Presta mi era stato fatto spesso come conduttore ironico e arguto, e
quell’arguzia Presta l’ha trasferita pari pari in questo romanzo che è
sferzante ma anche tenero e malinconico, saturo di metafore fulminanti,
sinonimi azzeccati e paragoni illuminati, dove con sarcasmo sottolinea tragedie
e peripezie della terza età e del vivere quotidiano facendo ridere ma anche
riflettere.
Il top della risata con le
lacrime, quella che se putacaso ti vedesse qualcuno penserebbe che sei cretino,
si raggiunge a pag. 136 con l’esilarante descrizione degli effetti del Viagra
sugli ultrasettantenni. Ma per tutto il corso del libro ti trovi spesso a
ridere e sorridere e a pensare a quanto sarebbe migliore il mondo se ogni tanto
ci si permettesse di abbandonare gli abiti dell’ipocrisia comune lasciandosi
andare in qualche sano vaffanculo nei confronti di plateali rompicoglioni.
Il Lettore
lo aspetto con impazienza
RispondiElimina-non il calcio in bocca, il libro-.
Ma l'hai ordinato?
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