Il libro di oggi è un fenomeno editoriale: scritto da
un’assoluta esordiente (!), spedito a varie case editrici che se lo contendono
a cazzotti (!!), appena uscito vende milioni di copie negli States (!!!), nelle
aste per i diritti esteri se lo disputano a fucilate (!!!!), l’aggiudicazione della
possibilità di farne un film finisce a cannonate (!!!!!).
Che il tutto sia vero, poi,
è un altro discorso.
Fatto sta che io l’ho
piantato prima ancora di essere arrivato a metà.
Per oggi faccio uno strappo
alla regola che mi sono imposto di non raccontare le trame dei romanzi che
recensisco, e vi fornisco in poche parole una sinossi del romanzo. Perché
merita. L’originalissima storia si svolge così:
Lui (top del top della
maschiaggine, innamorato da subito di Lei): “Dammela.”
Lei (un pochino sottotono,
ma sotto sotto gran fica): “No.”
Lui: “Dammela.”
Lei: “No!”
Lui: “Dammela!”
Lei: “E va be’…”
Vicenda satura di profondi
risvolti psicologici, che ricalca pari pari la trama del Twilight di Stephanie Meyer
con l’unica ma sostanziale differenza che lui non è un vampiro. Per il resto,
una fotocopia. Amori adolescenziali nel campus universitario. Basta.
Il problema è che di
aspetti angoscianti il romanzo ne contiene diversi, a partire dallo stile: la
storia è scritta benissimo, con
tecnica e maestria. Avverbi pressoché inesistenti, forse qualche aggettivo di
troppo ma tutto mostra e non dice, azione su azione e poche masturbazioni
mentali (per questo sono riuscito a giungere quasi a metà, e nessuno mi toglie
dalla testa che il merito non è dell’autrice).
Ma contenuti insulsi: tutto il romanzo è basato sull’andare a letto o
meno e come. Mi si dirà: ma è dalla notte dei tempi che nei romanzi non si
parla d’altro! Sarà anche vero, ma nei romanzi seri l’argomento è stato
trattato con quella classe che in questo fa la figura della grande assente. In
questo caso, gli episodi e le azioni di protagonisti e comprimari portano con
sé un messaggio estremamente negativo:
il romanzo è un inno al “se non sei bello non ti ci vogliamo”, alla boxe
clandestina, al gioco d’azzardo, alle scommesse illegali, alle ubriacature
perché più stai male dopo e più fa fico, alla rissa a tutti i costi, alla
scopata libera e più te ne fai meglio è, all’inosservanza dei limiti di velocità
e al “vivi come viene viene”.
La cosa angosciante è
proprio questa: se i giovani d’oggi si entusiasmano per la violenza e l’abuso
di alcool, se amano leggere solo di sesso in quantità industriale, se sono
attratti solo da personaggi stereotipati uguali a tutti i protagonisti dei
telefilm americani, significa che siamo ridotti proprio male.
Non lamentiamoci allora se
case editrici lungimiranti ne approfittano e fanno scrivere storie che soddisfano tali appetiti montandone casi
editoriali: non crederò mai che un’esordiente come una Jamie McGuire riesca al primo colpo ad essere incisiva e ritmica,
chiara e scorrevole, sia pure lavorando su una trama scopiazzata da un altro
libro di successo.
Editorìa spazzatura,
nient’altro. Come la televisione.
Il Lettore
azz... un libro ricco di contenuti, mi par di capire!
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