La settimana scorsa uno scrittore che reputo un amico anche se non ci siamo ancora
conosciuti di persona, ma con cui intrattengo più o meno frequenti scambi
epistolari, mi ha mandato da leggere un suo romanzo perché era interessato a un mio giudizio sull’opera.
Rischiosissimo per entrambi.
Una richiesta del genere ha dalla sua tutti i requisiti per far sì che
un’amicizia, sia pure epistolare, possa sprofondare nel baratro. Nessuno accetta con piacere giudizi
negativi e, se il mio lo fosse stato, come minimo lo scambio di mail si sarebbe ridotto
considerevolmente, per non parlare del tracollo della fiducia reciproca.
Ma da parte sua lui era
perfettamente a conoscenza del rischio, e questo già stava a significare che
giudicava da solo la propria opera sufficientemente buona da potermela mandare
senza il rischio di incorrere in una stroncatura che gli avrei senz’altro
comunicato senza mandarglielo a dire.
Tranquillizzante.
È ovvio che non posso dirvi né il nome dell’autore
né il titolo dell’opera (almeno fino a quando non sarà pubblicata). Spero che
mi perdoniate.
Fatto sta che comincio a
leggere e, al di là del fastidio di doverlo fare sul monitor del pc, ben
presto sono coinvolto dalla vicenda e dalla simpatia dei personaggi e termino
la lettura in poco più di due sedute per 7-8 ore complessive, delle quali una
parte se ne è andata per scrivere i commenti
a margine man mano che trovavo qualcosa su cui l’autore avrebbe dovuto
intervenire.
Un breve giallo, ben confezionato, con una trama solida e personaggi ben
costruiti e, cosa molto importante, senza alcuno sfondone plateale che avrebbe
potuto inficiare il tutto. L’ho letto provando lo stesso piacere che avrei provato nel leggere un Camilleri con Montalbano,
e questo dice tutto.
Una lettura scorrevole e
piacevole, che in fondo è tutto ciò che si richiede a un giallo leggero e ben
architettato. Lodevole la contestualizzazione, senza peccare in eccessi sulle
descrizioni o in enfatizzazioni non opportune. Molti dei protagonisti risultano
simpatici e ti fanno affezionare a loro, compresi alcuni dei “cattivi”, cosa che ti fa dispiacere
quando alla fine hanno la peggio.
A stretto giro di posta ho
rimandato all’autore il file completo dei miei commenti, e dopo un paio di
giorni la risposta mi comunicava che lo scrivente aveva già provveduto alle
correzioni dove gli avevo indicato e alle piccole migliorie che gli avevo
suggerito.
Ogni tanto è gratificante che
le proprie considerazioni vengano recepite.
Ora aspettiamo che il romanzo
venga pubblicato e che abbia il
riscontro che merita, e quando ciò succederà ve ne farò partecipi rivelandovi
le informazioni che ho dovuto tacere.
Nel frattempo però vi posso
dire che intanto mi sono guadagnato una cena
che non mancherò di incassare alla prima occasione possibile.
Il Valutatore
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