venerdì 1 maggio 2015

La casa nel bosco

Un altro Carofiglio. Stavolta doppio: il più famoso Gianrico e suo fratello Francesco si esibiscono in un duetto leggero e anche abbastanza piacevole da leggere. 
Ma del quale si può benissimo fare a meno.



Alcuni commenti su Gianrico li ho già fatti in passato ― basta che clicchiate sul nome Carofiglio nella colonna delle etichette sulla vostra destra ― mentre di Francesco (Carofiglio F.) finora non avevo mai letto nulla, e scorrendo questo volumetto non è che si riesca a distinguere una differenza di stile tra le due penne, probabilmente a causa dell’editing successivo alla stesura che ha uniformato il tutto.
Lo spunto è il ritrovarsi dei due fratelli per andare a svolgere un sopralluogo nella casa di campagna della famiglia che sta per essere alienata. I due di solito non si frequentano molto, ma passando una giornata insieme rispolverano ricordi comuni e operano una discesa all’interno della propria adolescenza.
Tutto qui. Niente trama, nessun colpo di scena. Solo ricordi giovanili. Che magari possono anche riportare alla memoria fatti, nomi, situazioni simili a chi come me ha la stessa età dei due autori (la Citrosodina, le caramelle sfuse da banco, situazioni in cui più o meno siamo passati tutti, buste anonime contenenti fumetti eccetera). Basta. Ah sì, in fondo c’è anche qualche ricetta di cucina pugliese.
Lo stile è quello solito di Carofiglio (Gianrico): molto discorsivo, linguaggio semplice da chiacchierata tra amici, dialoghi ben costruiti, piacevole da leggere e per questo non è facile il potersene staccare, ma procedendo con la lettura, man mano che ti accorgi che non succede nulla né mai succederà, subentra un pochino di noia: in fondo ci arrivi, ma nel frattempo è cresciuta una certa delusione. Peccato.
Vogliamo considerare anche questo un divertimento d’autore? Bah, purtroppo lo vedo più come un’operazione commerciale: Carofiglio vende, e allora perché non confezionare un libretto alla svelta (non credo che per scriverlo possano aver impiegato più di una ventina giorni ― ma è ancora più probabile che ce l’abbiano fatta in dieci) e darlo in pasto al pubblico tanto per tenere ben desta l’attenzione sull’autore?
Sì, più ci penso e più stavolta Carofigliox2 mi ha deluso.
Il Lettore 

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