Una parte del mio tempo
libero la impiego come Valutatore di testi inediti per una piccola ma rinomata
Casa Editrice.
In pratica leggo i
manoscritti che arrivano in redazione, sia sotto forma digitale che cartacea, e
per ognuno stilo un breve rapporto per l'Editore fornendogli il mio personale
parere su quel testo: se sia valido o meno, se faccia parte o meno delle
tematiche della Casa Editrice, se sia meritevole di pubblicazione, se in questo
caso sia da correggere o editare per renderlo migliore. Una piccola
gratificazione che ne ricavo è quella di vedere che l’Editore tiene conto anche
dei miei commenti per operare le sue scelte.
Ma per il resto questa
attività riserva poche altre soddisfazioni, in quanto sembra che in quest’epoca
strana chiunque sia capace di scrivere il proprio nome si reputa anche in grado
di fare della Letteratura: la maggior parte dei testi che leggo non solo non
merita la pubblicazione, ma non contiene neppure i requisiti grammaticali
minimi necessari per poter strappare la sufficienza in una prova scritta di
Italiano di prima media.
D’altra parte, nella veste di autore mi
sono reso conto di alcuni concetti:
1- Il portare a termine un’opera è sempre molto
impegnativo e faticoso;
2- Fa sempre molto male sentir criticare la
propria opera;
3- La maggior parte delle critiche portate
alla tua opera da parte di persone esperte sono giuste e andrebbero prese in
considerazione;
4-
Avrei
voluto e vorrei che per ogni lavoro che scrivo una persona fidata mi desse dei
consigli mirati sul come migliorarla.
È per questi motivi che
come valutatore spesso mi capita di provare il desiderio di poter parlare
direttamente con l’autore di un testo che leggo e che magari boccio, perché mi
rendo conto della fatica che gli è stata necessaria per completarlo, e vorrei fargli
comprendere quali errori vi ho trovato e dargli indicazioni sul come magari modificarlo
per renderlo maggiormente fruibile.
Ma ciò non è possibile per
diverse ragioni, la prima delle quali è che non intrattengo rapporti direttamente
con gli autori, dei quali a volte non conosco neppure i nomi. Comunico solo con
l’Editore: è lui che funge da tramite con gli scriventi il più delle volte
caricandosi dell’ingrato compito di doverli informare del rifiuto del testo. Un’altra
ragione non meno importante è che l’attività di lettura e valutazione richiede
non poco tempo, che sottraggo al lavoro e alla famiglia e ad altri passatempi.
È inutile sottolineare come
un testo grammaticalmente corretto, stilisticamente fluido e dal layout piacevole
sia molto più gradito a un lettore che si accinge a valutarlo per conto di un
editore, ma questo concetto sembra non essere stato assimilato da molti
aspiranti autori che a volte forniscono testi in gran parte illeggibili per le più
svariate ragioni.
Per le precedenti
considerazioni ho pensato di offrire un servizio di valutazione testi a tutti
coloro che prima di spedire un manoscritto a una casa editrice vorrebbero
averne un giudizio spassionato e/o consigli sul come aggiustarlo qualora fosse migliorabile.
Il mio intervento potrebbe
limitarsi inizialmente alla lettura e valutazione del manoscritto sul quale
fornirei, con tutta la sincerità che mi sarà possibile, una relazione
contenente i pensieri che ne ho tratto, siano essi positivi o negativi. Anche,
e soprattutto, le critiche negative aiutano a migliorare. Quindi, a richiesta,
potrei suggerire correzioni da apportare, fino a svolgere direttamente sul
testo una più incisiva operazione di editing.
Per informazioni e
preventivi sul servizio di lettura e valutazione di testi: